Buongiorno a tutte e a tutti, vorrei ringraziare a nome dell’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai, il Comune di Scandicci e il comitato che ha promosso il progetto del Viale dell’Umanità e dei Diritti Umani. Vorrei introdurre brevemente la figura di Tsunesaburo Makiguchi, uno dei maggiori pedagogisti del Ventesimo secolo, al quale oggi viene dedicato uno degli alberi. Al tempo di Makiguchi, il Giappone, così come molti altri paesi del mondo, era completamente avvolto dal vortice del totalitarismo. La scuola rappresentava lo strumento migliore per creare sudditi leali e reprimere il dissenso popolare. In questo contesto Makiguchi promuove fortemente un approccio all’educazione di tipo umanistico, incentrato sulla felicità dello studente e accarezzava il sogno di educare veri cittadini globali.
L’educazione per lui rappresenta la chiave che apre il tesoro della conoscenza dei bambini, e la conoscenza connessa alla vita sociale, deve aiutarli a diventare cittadini consapevoli e guidarli al miglioramento delle loro competenze sociali. Oggi può sembrare un concetto banale, all’epoca era di grande innovazione.
Makiguchi trova nella saggezza del Buddismo la possibilità di creare un movimento per la riforma sociale attuabile tramite l’educazione e nel 1930 forma la Soka Kyoku Gakkai, che al momento della sua soppressione da parte delle autorità giapponesi, contava circa 3000 membri provenienti da vari campi della società.
Colui che viene considerato discepolo diretto di Gandhi, il Dott. N. Radhakrishnan afferma: “Per aver teorizzato questa concezione rivoluzionaria dell’educazione, che rende i bambini davvero liberi, e per aver praticato il Buddismo di Nichiren Daishonin, Makiguchi è stato messo in prigione, e lì è morto. Definirei Makiguchi il primo martire dell’approccio a un’educazione veramente libera”.
Lo scorso anno il 6 giugno, in occasione dell’anniversario della nascita di Makiguchi il suo discepolo Daisaku Ikeda insieme al Premio Nobel per la pace e attivista per i diritti umani Adolfo Esquivel hanno sottoscritto un appello alla resilienza e alla speranza. Ognuno di voi ha ricevuto una brochure con il testo completo.
Vorrei concludere ricordando le azioni che in questo appello i due attivisti suggeriscono alla platea di giovani di tutto il mondo:
1) Promuovere una coscienza collettiva a partire dalla memoria della storia universale per far sì che non si ripetano le stesse tragedie.
2) Far comprendere che la Terra è la nostra Casa Comune e nessuno deve essere escluso da essa a causa delle proprie differenze.
3) Favorire un indirizzo umano della politica e dell’economia e coltivare la saggezza per giungere a un futuro sostenibile.
Grazie di cuore a tutti ancora, mi auguro che questo progetto possa estendersi sempre più!